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sabato 24 marzo 2012

La vita di Bill


Bill è arrivato in questo paesino portato da una famiglia che lo ha tenuto sempre alla catena e dandogli da mangiare pane e acqua. Un giorno quella famiglia decise che Bill dovesse fare la guardia a un centinaio di euro di legno e quindi fu piazzato sul retro della casa, in una zona semidiroccata dove nessuno poteva vederlo e nessuno lui poteva vedere. Quando pioveva Bill era sotto l'acqua perché l'unica cuccia a sua disposizione era un barile in plastica, che veniva inoltre posto in modo che si riempisse sempre di acqua. Quando la famiglia decise di andarsene, fecero sapere che Bill sarebbe rimasto alla catena, perché non avevano intenzione di portarselo "in città".
Quel giorno cominciò la vera vita di Bill. Gli fu dato un recinto, una cuccia degna del suo nome, due passeggiate nei boschi al giorno, cibo sano, e tanto affetto. Tutto quello che il suo carattere buono e dolce si meritava. Perché tutte le cattiverie subite non sono state sufficienti a intaccare la bontà di questo cane. E dalla cuccia, grazie a questa dolcezza, passò dentro casa, e poi in camera da letto. Era schivo, non si avvicinava agli altri e non voleva essere avvicinato, neanche dai gatti, ecco perché la camera da letto isolata da tutti, era la sua stanza preferita.
Ora non c'è più, se l'è portato via una pancreatite in soli 3 giorni. Ma noi tutti lo ricorderemo, perché era un esempio di quanto la dolcezza nonostante tutto non viene piegata da nulla. Un piccolo Ghandi.