immagini, pensieri, curiosità, felinità varie…

mercoledì 31 maggio 2017

MUSICA PER GATTI

I gatti sono ottimi ascoltatori. Illustrazione di Eisaku Kubonouchi.


venerdì 26 maggio 2017

VOTATE ME!


Amici felini, mi presento davanti a voi senza inganni, senza trucchi e senza vestiti, perché non ho nulla da nascondere. Sono qui per chiedere il vostro voto e, se mi eleggerete vostro capo, vi garantisco che non ve ne pentirete.
Il mio programma elettorale è trasparente come una ciotola d’acqua, semplice quanto un pisolino, perfetto come un buco nel gruviera.
Io vi prometto pesci senza lisca, scatolette che si aprono da sole, rubinetti da cui esce latte, frigoriferi con la gattaiola, cucce a doppia morbidezza, tiragraffi coperti di panna montata.
Basta con le punture dal veterinario, basta col divieto di farsi le unghie sui mobili, basta con i cani in casa, basta con i campanellini attaccati al collarino!
Noi gatti siamo nati liberi e dobbiamo viveri liberi. Ci devono aprire la porta quando vogliamo uscire, riaprire la porta quando vogliamo entrare, possono accarezzarci solo se lo chiediamo, abbiamo diritto di saltare dove ci pare e di rompere i soprammobili come ci aggrada.
Se vincerò, avrete tutto questo e molto di più, quanto è vero che la luna è fatta di formaggio!

martedì 9 maggio 2017

GATTI AL POTERE


Sono i cani, più propensi a rispettare le rigide norme del protocollo, a presenziare maggiormente nei palazzi della politica e a divenire protagonisti di scatti fotografici ufficiali. Tuttavia, anche i gatti hanno percorso a passi felpati molti corridoi del potere. Winston Churchill, per esempio, ebbe moltissimi gatti e il più famoso tra questi, Nelson (un grosso micio tigrato grigio), poteva vantarsi di avere una propria sedia nel consiglio dei ministri a cui partecipava puntualmente col suo padrone. Sembra, però, che per la maggior parte del tempo schiacciasse dei bei pisolini, lasciando a Churchill il compito di parlare.
Il governo inglese vanta anche un altro celebre micio, Humphrey. A quanto nei pressi del numero 10 di Downing Street (ove si trova la residenza del Primo Ministro del Regno Unito) circolano parecchi topi, quindi un gatto è quel che ci vuole per risolvere il problema. Humphrey è stato assunto – e il verbo non è usato a caso, dato che percepiva uno stipendio governativo di 100 sterline l’anno – nel 1988, durante il governo di Margaret Thatcher, continuando il proprio lavoro anche sotto la gestione di John Major. Nulla da eccepire riguardo le sue doti di cacciatore di ratti, ma il quattro zampe è stato anche al centro di qualche scandalo. Come quando la seriosa stampa inglese lo ha accusato di avere distrutto un nido di deliziosi pettirossi. Il governo, costretto a replicare, diffuse un comunicato stampa definendo tali affermazioni “calunniose”. I giornalisti si interessarono ancora a lui, ma questa volta in tono benevolo, quando nel 1997, sotto il governo di Tony Blair, il gatto venne ceduto a un’anziana coppia. Alcuni, conoscendo l’antipatia per i felini della moglie del primo ministro, sospettarono gli fosse successo qualcosa di male. Le voci si fermarono solo quando un filmato dimostrò che, effettivamente, Humphrey si stava godendo la meritata pensione.
Spostandoci negli Usa, i gatti presidenziali sono stati molto meno dei cani, ma qualcuno si è fatto notare. Come Tiger, gatto del presidente Calvin Coolidge (in carica dal 1923 al 1929). Quest’ultimo era un grande amante degli animali, che cominciarono ad affollare la Casa Bianca, e di Tiger in particolare, che spesso si portava in giro tenendolo attorno al collo. Il gatto, inoltre, poteva presenziare indisturbato agli incontri ufficiali, annusando i presenti e gironzolando a piacere. Tanta libertà gli portò anche dei problemi, come quando girando da solo per Washington si perse, costringendo Coolidge a lanciare un appello per radio. Venne ritrovato, ma si perse nuovamente (o venne rapito) tempo dopo, non facendo più ritorno.
Ben noto è anche Socks (chiamato così perché aveva i calzini), insediatosi alla Casa Bianca con Bill Clinton, dove ha vissuto tra il 1993 e il 2001, diventando famoso perché spesso legato a un lunghissimo guinzaglio. Il micio, infatti, per quanto tranquillo e impegnato a oziare nei giardini presidenziali, veniva spesso assillato dai fotografi e aveva inoltre un pessimo rapporto col cane Buddy. Due problemini che costrinsero lo staff del Presidente a limitarne la mobilità.